DOVE STA ANDANDO IL MERCATO DELLO SCI ITALIANO?

By Babi Milani
20/11/2020

Anzitutto lo sciatore italiano e di conseguenza il mercato dello sci in Italia è caratterizzato dal fatto che la stagione sciistica delle principali località alpine ed appenniniche si concentra praticamente nei quattro mesi “freddi” di dicembre, gennaio, febbraio e marzo, con gli ultimi due privilegiati dalle classiche settimane bianche.

Fanno eccezione alcune rinomate località alpine poste a quote elevate come Cervinia, Livigno, Valsenales, Passo del Tonale, Solda e poche altre, dove comunque è diffuso lo sci in pista.

In seconda battuta lo sciatore italiano si caratterizza per una forte impronta sportiva, retaggio di un passato anche recente fatto di grandi successi a livello internazionale e di un carattere implicitamente incline al tecnicismo esasperato.

L’attività sciistica di massa si declina dunque nella grande maggioranza dei casi su piste ben preparate, battute alla perfezione e su nevi fredde con poche variazioni.

Discorso molto diverso per luoghie e mercati distanti dai nostri, come il Nord America per esempio ma anche come la vicina Francia, dove lo sci è interpretato essenzialmente in altro modo, “wild”si potrebbe dire... su pendii aperti, nevi irregolari o vergini, stagioni prolungate e menti assolutamente distanti dai tracciati di gara.

Per ciò che riguarda l’Italia lo sci sportivo “Race” è dunque quello che nell’immaginario collettivo calza ipiedi dello sciatore avanzato, l’appassionato o colui che volentieri si cimentatra i tra i pali del gigante, magari senza continuità ma con passione inscalfibile.

Il risultato pratico di un siffatto approccio mentale (agevolato dallo sviluppo di impianti di risalita caratterizzati da portate orarie crescenti) è stato una elevata concentrazionedi sciatori su piste che sono state di concerto allargate, appiattite, smussate nei punti di accentuato cambio pendenza, dotate ai margini di imponenti stutture di sicurezza (reti fisse di tipo A). Ciò ha conseguentemente portato sciatori di livello medio e soprattutto avanzato a privilegiare negli anni l’acquisto di sci “strutturati” (derivati in buona parte dai reparti corsa delle principali aziende del mercato) e caratterizzati da sciancrature e raggi di curva tendenzialmente ampi (R>20m). Le elevate velocità raggiunte, abbinate a strutture rigide e reattive degli attrezzi ha fatto si che essi siano stati spesso subiti dallo sciatore non pienamente in grado di sfruttarli o quantomeno controllarli in tutte le normali situazioni di pista.

Risultato? Troppi incidenti e la sensazione che tutto questo dovesse in qualche modo cambiare.

Nella stagione invernale 2010-2011 l’Atelier Course di Rossignol (da cui escono tutti gli sci World Cup dell’azienda) ha studiato il primo Radical WC GS Master LTD I-BOX con struttura Race e sciancratura OFF FIS (R18,5 x 174) che pianta il primo seme per uno dei più grandi successi commerciali dello sci in Italia. Forse per questo motivo una buona parte degli appassionati identifica erroneamente questa tipologia di sci, successivamente diffusa da tutte le principali aziende del settore, con la generica denominazione “Master”.

Ma parliamo ora del futuro prossimo...

Per prepararlo al meglio molte aziende hanno da tempo iniziato a sperimentare strutture “Race GS” dalle sciancrature decisamente accentuate e con raggi di curva ridotti al limite degli sci da slalom, ben conosciuti dagli appassionati che li scartano in fasedi acquisto per via del loro comportamento “scorbutico”, delle notevoli sollecitazioni imposte all’articolazione del ginocchio, di una innata instabilità alle velocità crescenti e soprattutto perchè troppo impegnativi da portare oltre il limite tecnico e progettuale, allungando per esempio il raggio di curva.

Tra queste Salomon con Race Pro, Atomic con Redster X9 ed Head con iRace Pro hanno per primi esasperato le sciancrature (R15x175) e presentato in catalogo una nuova linea di attrezzi destinata ad assumere un ruolo di assoluto rilievo nel mercato degli sci per veri appassionati.

Dal punto di vista tecnico come si pongono i nuovi attrezzi nei confronti dello sciatore esigente e fisicamente preparato all’utilizzo di strutture comunque sostenute e generalmente impegnative da questo punto di vista?

A partire dalla mia esperienza sul campo vorrei cercare di rispondere nel modo più chiaro possibile a questa interessante domanda, dal momento che una esauriente risposta potrebbe seriamente orientare la scelta tecnica di molti clienti.

Per prima cosa vorrei chiarire il fatto che non mi faccio promoter di nessuna azienda in particolare dal momento che ho il grande privilegio di poter collaborare con un importante punto vendita di livello nazionale (Cras dal Bimbo di Zola Predosa - http://www.dalbimbo.com/)

in grado di fornirmi per le prove in pista (che svolgo personalmente e che propongo ai  miei allievi) un gran numero di sci di varie marche. In tal modo ottengo e considero attentamente un importante pacchetto di feedback, potendo poi proporre a ciascun sciatore il più indicato tra i prodotti a disposizione.

Faccio anche parte della grande famiglia di Sciare Magazine (https://www.sciaremag.it/), la qual cosa mi permette di vivere da vicino il mondo delle aziende, di provare personalmente numerosi prodotti in anteprima e di discutere apertamente di molti altri interagendo con la vasta platea dei tester (naturalmente a lavoro terminato...).

Consideriamo allora uno sci di nuova generazione con struttura “Race” e sciancratura R15x175, praticamente una sorta di nuovo standard per il mercato. Tutte le principali aziende lo avranno in catalogo la prossima stagione: esso consentirà la percorrenza naturale di archi di curva medi (serpentina – serpentina Italia). Gli gli archi di curva più corti (corto raggio – corto raggio Italia) si potranno eseguire senza grosse difficoltà utilizzando in ingresso curva una minima rotazione del piede mentre per ciò che riguarda gli archi ampi (parallelo – parallelo Italia) s ipotranno eseguire ricercando una buona gradualità della presa di spigolo in ingresso curva.

FISCHER RC4, ESEMPIO DI SCI R15,5 X175 CHE TROVERETE NELLE RASTRELLIERE  LA PROSSIMA STAGIONE

In tutti i casi si potrà contare su un’ottima stabilità in velocità. Condizione essenziale per una buona riuscita della sciata sarà come sempre la corretta deformazione dell’attrezzo. Essa è naturalmente legata all’elasticità del sistema sci-piastra-attacco e al contempo alla qualità del gesto tecnico che come visto risulterà facilitato su un range molto ampio di archi di curva proprio da questa nuova tipologia di sci.

VIDEO CON AI PIEDI IL ROSSIGNOL MASTER DEL PROSSIMO ANNO

Gli sci “Race” R>18 saranno con tutta probabilità relegati ai tracciati amatoriali di gigante o ancora apprezzati dagli amanti spassionati dei curvoni affrontati in velocità. Essi però, in taluni casi, continueranno ad essere trasportati dagli sci piuttosto che guidarli realmente...

In buona sostanza, la tecnologia ci fornirà già dalla prossima stagione attrezzi dalle caratteristiche davvero speciali, da tenere in grande considerazione. Essi infatti consentiranno a molti di progredire tecnicamente e naturalmente su tutti gli archi di curva, la qualcosa risultava sino a ieri difficoltosa disponendo di un unico paio di sci.

Mi preme sottolineare che la velocità media dei normali sciatori si ridurrà grazie ad una chiusura di curva facilitata e ad un più facile controllo generale degli attrezzi.

A tal riguardo faccio notare che il catalogo delle aziende proporrà molto spesso per la stessa asta diverse combinazioni piastra-attacco. In effetti il comportamento del sistema sci-piastra-attacco potrà cambiare anche di molto e il cliente dovrà quindi fare attenzione a scegliere la combianazione più adatta al proprio livello tecnico, al proprio peso e alla propria preparazione atletica.

Da ultimo vi ricordo che a parità di geometria delle aste ogni ditta proporrà anche strutture più morbide e permissive, dunque adatte a sciatori in evoluzione, leggeri e/o poco potenti.

A chi mi chiede un consiglio per l’acquisto, consiglio a mia volta di trascorrere insieme una giornata sulla neve per la valutazione effettiva dei parametri indicati!

 

In chiusura di questo lungo blog voglio anche rispondere a chi mi chiede perchè molti componenti dei demo Team che hanno partecipato all’Interski 2019 di Pamporovo (Bulgaria) hanno utilizzato in gran numero sci da slalom (R13x165).

Ebbene, credo intanto che questi atleti abbiano evidentemente capacità tecniche e soprattutto fisiche tali da permettergli di domare in qualche modo un “cavallo imbizzarrito” quale è potenzialmente uno sci da slalom... ve lo dico da slalomista pura.

Credo anche che questi sci rispondano in tempi assolutamente brevi agli impulsi dello sciatore, la qual cosa risulta molto interessante per questo genere di esibizioni, spesso ai limiti dello sci acrobatico.

Non è escluso ed anzi è probabile che in futuro si possano vedere ai loro piedi sci di nuova generazione molto simili a quelli che abbiamo poc’anzi descritto.

Il Demo Team Italia non era purtroppo presente all’ultimo Interski. Sono persuasa del fatto che i miei colleghi avrebbero in quella occasione già utilizzato questa nuova tipologia di attrezzi, messi a punto dalle aziende con focus particolare sullo sciatore italiano...

 

Un grande saluto e un arrivedercia presto,

Babi

 

 

 

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